Dopo aver percorso tutto il crinale del Pratomagno descritto nel post precedente, arrivo al tunnel in cui la strada scende verso il Valdarno aretino, qui un piccolo cancello in legno mi introduce al sentiero che sale fino alla cima del monte Pianellaccio.
Inizio la salita in una suggestiva prateria ricavata in mezzo ad ampie zone di folta vegetazione ed animata qua e la da sparuti gruppetti di visitatori che avanzano lentamente.
In prossimità della vetta rimango sorpreso da una mandria di mucche che pascolano indisturbate allo stato brado, la scena è bellissima come se fosse lo spot pubblicitario di una nota marca di cioccolato.
Procedo ancora un po’ fino ad arrivare a pochi passi dalla croce dove mi siedo ed ammiro tutta la vastità del Pratomagno e l’esclusiva veduta sul Valdarno ed oltre, da un’altezza di circa 1600 metri.
La Croce del Pratomagno, interamente costruita con lastre di ferro, è alta venti metri e domina tutto il crinale, da sotto ha un aspetto davvero imponente da renderla un punto di riferimento per tutta la zona.
Molto interessante Sandro, e che belle foto hai scattato! Ho apprezzato in particolare quella delle mucche che pascolano allo stato brado, magari fosse sempre così…
Sai per quale ragione venne eretta la Croce?
Dante accennò al Pratomagno nella Divina Commedia, V canto del Purgatorio:
"Indi la valle, come 'l dì fu spento,
da Pratomagno al gran giogo coperse
di nebbia; e 'l ciel di sopra fece intento,
sì che 'l pregno aere in acqua si converse;
la pioggia cadde, e a' fossati venne
di lei ciò che la terra non sofferse;
e come ai rivi grandi si convenne,
ver' lo fiume real tanto veloce
si ruinò, che nulla la ritenne".
Grazie per le belle foto, ma con uno scenario simile è facile, la cima del Pratomagno sembra un angolo di Paradiso da quanto è bella!
Per quello che so ti posso dire che la croce venne fissata nel 1928 a sigillo dell'importanza che ha sempre avuto questa cima per i due versanti che divide cioè il Casentino ed il Valdarno.
Successivamente nell'inverno del 1966 una forte nevicata la fece cadere e fu riposizionata nell'attuale sede solo solo tre anni più tardi.
Le belle mucche che hai trovato, sono il ricordo di quello che negli anni passati è stato il PratoMagno. Cioè pascolo estivo e sentiero di transumanza delle greggi lungo l'appennino, come si vede bene nelle tue prime foto. Un'autostrada di erba verde ad emissione zero di inquinanti….
Grazie Anonimo della tua testimonianza.
Effettivamente camminando nella vasta prateria del Pratomagno si percepisce tutta l'originalità di questo paesaggio che regala immagini inconsuete degne dei più importanti documentari televisivi.
Vedere le mucche che pascolano allo stato brado incuranti dei turisti è stato bellissimo e come mi ricori te è sinonimo di assenza d'inquinamento ed ha un sapore di altri tempi, da provare sicuramente!
Confermo uno dei posti più belli della Toscana, ancora meta di turismo non dozzinale….
Si è vero Pietro,
Il Pratomagno è poco praticato come meta di escursioni turistiche, eppure i panorami mozzafiato che offre sono impareggiabili…nei mesi caldi come questo sarebbe proprio da provare.
Grazie per il tuo gradito commento.
Quanto è distante la Croce dal rifugio Giuntini?
(vorrei approfittarne prossimamente visto il primo sole che sta arrivando…)
Grazie 😉
Ciao Daniele,
Ci sono 14/15 chilometri dal rifugio Giuntini alla Croce del Pratomagno percorrendo la strada sterrata sul crinale, se ti può essere d'aiuto guarda anche questo post: https://www.lamiabellatoscana.it/2011/07/al-fresco-sul-monte-secchieta.html