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Castelfranco di Sopra: il borgo delle balze

Scritto da Sandro Fabrizi
Sulle colline del Valdarno, arroccato sopra le balze, sorge il borgo medioevale di Castelfranco di Sopra nel comune di Castelfranco Piandiscò (Ar). Le cui origini risalgono al 1299 quando la Repubblica di Firenze volle costruire da queste parti la seconda delle “Terre Nuove” dopo Castel San Giovanni, l’attuale San Giovanni Valdarno.
Il suo nome deriva dal fatto che i primi abitanti che si trasferirono dalla campagna in questo castello a monte di Firenze, ebbero per dieci anni l’esenzione dalle tasse, per questo fu chiamato “Castello Franco al di Sopra di Firenze“.
La pianta urbana ben disegnata da Arnolfo di Cambio secondo lo schema del castrum romano, ancora oggi ben conservata, ne ha consentito l’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia.
I borghi più belli d'Italia in Toscana

Cosa c’è da vedere a Castelfranco di Sopra

Il simbolo più rappresentativo del paese è senz’altro la Torre d’Arnolfo, dove nella facciata esterna sono ancora visibili lo stemma del giglio fiorentino e la data 1300, anno di inizio lavori del castello.

Torre medioevale di Toscana

Purtroppo è l’unica torre superstite. Nel medioevo il castello aveva otto torri di cui quattro agli angoli e quattro nel mezzo delle mura esterne che consentivano l’ingresso attraverso ponti levatoi, ecco quali erano:

  1. Porta Campana o Porta Fiorentina (dove c’è la Torre d’Arnolfo);
  2. Porta al Pino o porta aretina, in direzione d’Arezzo, parzialmente distrutta;
  3. Porta Montanina, in direzione del Pratomango;
  4. Porta Buia, rivolta a nord-est.
Terre Nuove di Toscana

Le ultime due sono state completamente distrutte a metà del 1800 mentre Porta al Pino a è giunta ai giorni nostri dopo essere stata parzialmente ricostruita. Poco fuori il suo ingresso c’è l’inizio del sentiero dell’acqua zolfina che conduce nello spettacolare paesaggio delle balze del Valdarno.

Castelfranco di Sopra lega il suo nome a San Filippo Neri, nato e Firenze nel 1515 ma che d’estate veniva qui a passare le vacanze nella casa dei nonni, a lui è dedicata la chiesa all’ingresso del paese.
Le altre cose da vedere sono:
  • La piazza Vittorio Emanuele, in cui si trova il vecchio palazzo comunale, riconoscibile dai vari stemmi sulla facciata;
  • La chiesa di San Tommaso, le cui origini risalgono al secolo XI;
  • Casa Campa, antico edificio del 1300 che aveva la funzione di stazione di sosta per i cavalli, come testimoniano due bassorilievi in pietra all’esterno;
    Anticha stazione di sosta per cavalli in Toscana
  • Il Teatro Comunale Wanda Capodaglio, centro culturale del paese dedicato all’illustre maestra di Arti Drammatiche che ha vissuto qui.
Il borgo di Castelfranco di Sopra assume un aspetto ancora più bello a Giugno durante la processione del Corpus Domuni con la tradizionale infiorata.
Piazza infiorata di Toscana
Se la vostra curiosità non è ancora appagata fatevi un giro nelle vie più interne, specialmente quella adiacente alla Torre d’Arnolfo che regala un bello scorcio delle antiche mura, inoltre a breve distanza sulla  strada dei Setteponti c’è chiesa di Badia a Soffena.
Mura medioevali in Toscana
Ecco qui sotto la mappa dei luoghi segnalati.

Autore

Sandro Fabrizi

Mi piace raccontare quella parte di Toscana in cui vivo da sempre: il Valdarno Superiore, se vi va lasciatevi ispirare.
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Commenti

    • Grazie a tutti voi che lo avete apprezzato, spesso le cose più belle si hanno sotto gli occhi e non ce ne accorgiamo… e nel Valdarno ce ne sono molte da riscoprire!

      • Salve Sandro
        A Castelfranco di Sopra (credo di averci fatto il solco) si sono numerose opere d’arte. Sopratutto di Michelangelo Vestrucci (ho fatto una monografia su di lui), un artista di Montevarchi che diventa podestà a Castelfranco di Sopra, di Matteo Rosselli (un suo capolavoro in San Filippo Neri), di Matteo Confortini (nella Propositura). Per non parlare di Badia a Soffena (il ciclo di affreschi più importante e più prestigioso di tutto il Valdarno Superiore, da definirlo la “Cappella Sistina” del Valdarno Superiore). Contattami se vuoi allargare le tue conoscenze.

        • Grazie Roberto per le tue precisazioni,
          mi farebbe piacere approfondire l’argomento con le tue conoscenze, mi farò sentire molto volentieri.

        • Da Castelfranchese non posso che ringraziarti del commento che mi inorgoglisce. purtroppo il resto o la maggior parte dei castelfranchesi non ne sono consapevoli e lasciano che la (meraviglioso) “Cappella Sistina del Valdarno rimanga chiusa ad oltranza.
          Ma le amministrazioni non ti hanno mai contattato per capire come valorizzare tutto ciò?
          ma hai fatto una pubblicazione su Castelfranco?

          • Grazie del tuo commento Daniele. mi fa molto piacere.
            No, non ho fatto nessuna pubblicazione su Castelfranco e le amministrazioni penso che abbiano altre vedute-
            Da parte mia comunque cerco di raccontare la vallata al di là dei confini comunali o provinciali.

    • E’ vero ma nell’artico si parla del borgo di Castelfranco di Sopra non del comune unico Castelfranco Piandiscò, anche perché al visitatore penso che interessino veramente poco queste differenze amministrative,

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