Un piccolo reportage che evidenzia una carenza palese: sia all’uscita dell’autostrada di Valdarno che a quella di Incisa-Reggello manca la segnaletica per arrivare alle Balze del Valdarno. Qualche suggerimento per aggirare il problema.
Dopo la mia intervista a Geo su Rai 3 sono state davvero tante e da tutta Italia le persone che si sono interessate alle Balze del Valdarno. Hanno cercato contenuti su questo blog, mi hanno scritto mail e messaggi con richieste di consigli su come organizzare una visita. La cosa mi ha fatto molto piacere ma, allo stesso tempo, mi sono reso conto di una grossa carenza: manca la segnaletica per arrivare alle Balze.
Ho provato a mettermi nei panni di un turista che arriva qui per la prima volta, ed ecco cos’è venuto fuori.
Manca la segnaletica per arrivare alle Balze
Per chi arriva in autostrada da sud, poco prima dell’uscita di Valdarno, può vedere un cartello di indicazione turistica che informa sulla presenza delle Balze del Valdarno.
La società “Autostrade per l’Italia” infatti le ricorda anche con una breve pagina descrittiva tra gli itinerari proposti nel proprio sito.
Peccato però che una volta usciti dal casello non c’è nessuna indicazione a riguardo. Mancano anche le frecce per i suoi borghi più rappresentativi come Castelfranco di Sopra e Piantravigne. Lo si può vedere bene nella segnaletica presente all’uscita che ho riportato qui sotto.
Si è vero, oggi chi viaggia si muove con il navigatore e lo smartphone ma la segnaletica stradale è ancora fondamentale.
Stesso problema per le Balze del Valdarno nella zona di Reggello. Ecco le frecce segnaletiche che si trovano all’uscita del casello Incisa-Reggello: non c’è nessuna traccia d’informazioni neanche qui.
Ma la cosa più grave è che sono sono ignorate anche da Google Maps per cui anche con i sistemi di navigazione satellitare è assai problematico arrivare nella zona delle Balze di Reggello. Nello screen shot qui sotto è evidenziata in verde l’Area Naturale Protetta delle Balze e si vede bene dal cerchio rosso che non comprende la zona di Reggello.
Google Maps ha escluso erroneamente anche tutte le altre zone della vallata dove il fenomeno naturale è di minor entità ma comunque presente. Mi vengono in mente per esempio wuelle di Montevarchi (chiamate smotte) oppure la zona di Laterina, dove si vedono anche dal treno.
Molti pensano che le le Balze del Valdarno siano solo quelle dell’acqua zolfina perché sono le più scenografiche. Invece il fenomeno è presente lungo tutto il perimetro di quello che era il lago pliocenico. Per maggiori informazioni a riguardo vi rimando all’articolo “quando il Valdarno era un lago “.
Per un turista che non conosce la zona è praticamente impossibile orientarsi in queste condizioni.
Gli unici cartelli presenti in tutto il Valdarno sono proprio quelli nei pressi del sentiero dell’acqua zolfina a Castelfanco di Sopra, ma arrivare fino a qui da soli è un pò complicato.
(Dal 2019 sono stati installati alcuni cartelli anche nella zona di Reggello).
Un aiuto per tutti i lettori
Dopo le continue richieste d’informazioni ho scritto un articolo su “Dove vedere le Balze del Valdarno” che può essere un valido aiuto alla carenza di indicazioni stradali. Questo per venire incontro anche a chi ha poco tempo a disposizione e si accontenta di scoprire gli affacci più scenografici direttamente in auto.
Sono molto d’accordo. Anch’io mi trovo in difficoltà a dare istruzioni precise agli Ospiti del mio B&B, quando voglio indirizzarli alle Balze del Valdarno. In genere suggerisco di andare verso Reggello (perché è una strada che percorro spesso e dove si vedono) oppure di cercare i due borghi che ho trovato consigliati in questo blog: Piantravigne e Castelfranco di Sopra. Complimenti per il suo lavoro! E per le sue foto, naturalmente.
Grazie Gabriella del tuo commento,
Mi fa piacere esserti d’aiuto con questo blog.
Mi fa piacere vedere come tu contribuisca a valorizzare le balze del Valdarno.
Ti segnalo, a tal proposito, due libri che possono risultare utili (considerato che sono stati i primi testi a riscoprire e a spiegare le bellezze naturali del Valdarno) da cui mi sembra tu abbia tratto informazioni, oltreché ispirazione:
1) Conoscere il Valdarno: Giovanni Billi. 1980
2) Le Balze: paesaggio, terreni, forme del Valdarno superiore. Autori,
Giulietta Piccioli, Giovanni Billi. Studio Mix Corboli, 1996
Io sono il figlio dell’autore prematuramente scomparso. Non sarebbe male se nei tuoi interventi citassi anche queste due preziose fonti.
Un saluto.
Matteo Billi.
Ciao Matteo,
Si ho letto alcuni stralci del libro sulle Balze di tuo padre trovato in una biblioteca locale alcuni anni fa. Grazie per la tua segnalazione.
Ti avessi letto prima!
Purtroppo google maps ci ha condotto al cimitero di Piantravigne, dal quale non siamo riusciti a trovarne traccia (se non da lontano). E’ un peccato che non si valorizzino i luoghi come questo, in fondo basterebbe poco.
Seguiremo le tue indicazioni la prossima volta che saremo in zona. Grazie.
Mi spiace per il vostro inconveniente, spero di esservi di aiuto se ritornerete a visitare le Balze del Valdarno.