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Perchè tanti fossili nel Valdarno

 Il Valdarno Superiore, per le sue origini e conformità morfologiche è uno dei siti di ritrovamenti fossili di vertebrati più importanti al mondo. Ma perché?

Circa 2 milioni di anni fa questo territorio era ricoperto dalle acque di un lago delimitato dalle colline del Chianti e la montagna del Pratomagno. Il clima allora era molto più caldo di oggi, popolato da animali che oggi ritroviamo nella savana africana come rinocerontiippopotami ed elefanti oltre ad altri ormai estinti come i mammut.

Quando si ammalavano, per istinto naturale si avvicinavano ad i corsi d’acqua che scendevano impetuosi dalle alture e capitava spesso che venivano travolti dalla corrente e risucchiati in mulinelli ed orridi fino ad arrivare al fondo valle del lago praticamente dilaniati, per questo motivo nei resti fossili  ritrovati fino ad oggi le ossa non sono quasi mai intere. 

La conservazione in fondo al lago dei resti animali veniva garantita dai sedimenti  di argilla che si depositavano sulle carcasse ed agivano praticamente da isolante. Questi detriti hanno anche provocato la formazione del particolare fenomeno naturale delle Balze del Valdarno.

Gli innumerevoli ritrovamenti sono stati possibili specialmente grazie agli scavi avvenuti nell’ex bacino minerario di Santa Barbara, più recentemente a Pian di Scò nelle vicinanze del torrente Resco, ma anche casualmente dai contadini nelle campagne.
Alcuni reperti si trovano al Museo Paleontologico di Montevarchi, ma vista l’enorme quantità di ritrovamenti, molti altri si trovano anche al Museo di Storia Naturale di Firenze.
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