Un minuscolo oratorio nei pressi di Pian di Scò (Ar) nascosto poco sopra la strada dei Setteponti: è la Cappella di San Rocco a Campiano.
La Toscana, come del resto tutta l’Italia, ha una ricchezza di opere d’arte sterminata tanto che capita di trovarle inaspettatamente nei luoghi più nascosti ed impensabili.
Nel suo piccolo anche nel Valdarno è possibile scovare bei dipinti pressoché sconosciuti, dimenticati nelle campagne su tabernacoli, chiese o cappelle. Ne è la conferma la Cappella di San Rocco a Campiano nei pressi di Pian di Scò (Ar).
Dove si trova
Si trova a poco più di 1 km di distanza dalla Pieve di Pian di Scò in località Campiano di Sotto, lungo il Sentiero della Memoria, su un crocicchio di una strada bianca che sale in direzione del Varco di Gastra, nella montagna del Pratomagno.
Se ci passate nella bella stagione, la folta vegetazione in cui è quasi mimetizzata non invita a fermarsi, come testimonia la foto qui sotto.
Se però avete la curiosità e la possibilità di farlo (la struttura è di proprietà privata) la sorpresa sara tanta.
Sul portale d’ingresso c’è una lapide con una scritta che ne ricorda la donazione alla pieve di Pian di Scò nel Marzo del 1536. Inizialmente la struttura sembra che fosse intitolata alla Vergine ma già nel secolo successivo alla sua costruzione venne identificata come la Cappella di San Rocco.
Visita alla cappella di San Rocco a Campiano
Appena entrati si rimane sorpresi dal fatto che le pareti sono completamente affrescate con innumerevoli immagini di santi. Il periodo dei dipinti risale intorno agli anni 1540 e 1550 mentre l’autore rimane sconosciuto.
Nella parete di fondo si riconosce la Vergine con il Bambino in trono e quattro santi ai suoi lati: San Paolo, San Giuseppe (che pare mostrare un uccellino al Bambino), poi San Giovanni Battista e San Giacomo Maggiore.
Anche nelle pareti laterali si vedono varie immagini di Santi.
Il primo della parete di sinistra (con il mantello giallo) è San Rocco a cui è dedicata la struttura, patrono degli appestati ma anche dei pellegrini, a testimonianza che probabilmente la cappella fu edificata in in luogo di passaggio, che potrebbe essere stato un diverticolo dell’antica strada dei Setteponti.
Accanto a San Rocco si riconosce San Sebastiano martire a torso nudo.
Nella parete di destra invece le prime due immagini sono Santa Lucia (con il giglio in mano) e Santa Margherita da Cortona che sostiene il crocifisso.
Il soffitto impreziosisce tutta la struttura con un cielo stellato a cassettone intervallato da varie lunette con altre immagini di santi.
Nella parete d’ingresso inoltre c’è una rappresentazione ormai sbiadita di San Francesco mentre riceve le stimmate.
Tutto il ciclo di affreschi purtroppo evidenzia la necessità di interventi di restauro per non disperdere tutta la sua bellezza.
(Le notizie che ho potuto raccogliere fanno riferimento ad un articolo di Fabrizia Landi scritto all’interno della pubblicazione di Natale 1998 del periodico “Corrispondenza” della Diocesi di Fiesole, curato tra gli altri dal sig. Silvano Sassolini proprio di Pian di Scò).