Le sue origini millenarie la fanno risalire al 1008 anche se alcuni indizi portano ancora più indietro nel tempo.
La caratteristica principale di questa pieve del Valdarno è l’essenzialità ma non mancano le opere d’arte di rilievo. L’affresco forse più importante è la Madonna col Bambino di Paolo Schiavo, amico del Masaccio, che si trova a metà della navata sinistra e su cui è ancora ben visibile la data di esecuzione del 1453.
Nella zona dell’abside a destra è collocata una bellissima fonte battesimale in pietra serena con accanto un gesso policromo del Ghiberti del 1427 raffigurante la Madonna con Gesù Bambino mentre nel lato destro c’è un tabernacolo del XV secolo, ma l’opera più recente si trova nel frontale dell’altare: un trittico in cemento fuso del 2009 di Mauro Capitani eseguito in occasione del millenario della chiesa.
I capitelli delle colonne riportano una spiccata simbologia, fondamentale per quel periodo visto che l’istruzione era alla portata di pochi; quello che merita maggior attenzione è il primo sulla sinistra in cui tra le altre cose sono raffigurati i vari ceti sociali che hanno contribuito alla costruzione della chiesa.
Questa colonna rappresenta un barometro infallibile per gli abitanti del paese, infatti quando fa brutto tempo l’alone diventa più scuro con riflessi sul blu mentre quando il tempo va al bello la macchia quasi scompare….un vero mistero!
post molto interessante!
Grazie Hotel Cilento, il Valdarno è ricco di pievi romaniche molto interessanti tutte da scoprire e quella di Santa Maria a Scò ne è l'ulteriore conferma.
La Pieve è stata recentemente Restaurata.Adesso è veramente bellissima
Grazie del tuo commento Elvis, un motivo in più per fare una visita da queste parti!
[…] Si lascia la strada dei Setteponti in direzione della frazione Canova, si passa per un sentiero che conduce al ponte romanico di Pian di Scò e si risale per una vecchia strada romanica verso la pieve di Pian di Scò. […]