Le origini di San Giovanni Valdarno (Ar) risalgono al 1299 quando si chiamava Castel San Giovanni voluta per espressa volontà della Repubblica di Firenze, fu la prima delle Terre Nuove edificata dal governo fiorentino in Valdarno, disegnata da Arnolfo di Cambio in un area perimetrale di 800 braccia di lunghezza e 400 di larghezza, racchiusa da imponenti mura dominate da 24 torri a protezione che disegnavano un rettangolo perfetto.
Chiassi e vie di San Giovanni Valdarno
La pianta urbana fu tracciata in modo geometrico a partire alla Strada Maestra (oggi Corso Italia) che divideva in 2 il castello con al centro il Palazzo Pretorio (oggi Palazzo d’Arnolfo), da li le altre strade sono state tracciate in parallelo e perpendicolari formando così isolati simmetrici ma di grandezza degradante verso l’esterno proprio come un’antica e piccola Manhattan; ancora oggi nel centro storico si può apprezzare la bellezza di tale disegno urbanistico che separa gli isolati ad angolo retto.
Sono ancora presenti tracce della cinta muraria ed abitazioni adagiate su loggiati che rendono piacevole deviare da Corso Italia per scoprire interessati quadretti di in tempo che fu ma ancora attuale.
Gli scorci più originali si possono scoprire percorrendo i chiassi, stretti vicoli paralleli alla Strada Maestra dove la luce penetra debole in mezzo a piccoli archi in mattoni rossi che uniscono i due lati del camminamento come nel Vicolo di Monna Tancia che parte da Piazza Masaccio.
Il centro del borgo, oggi come allora è dominato dal Palazzo d’Arnolfo tempestato dagli stemmi dei vari Podestà che lo hanno governato e che lo rendono così originale da attirare la curiosità di turisti e residenti durante la loro passeggiata (che qui si chiama vasca) in Corso Italia.