La riserva naturale di Bandella e la Valle dell’Inferno formano un oasi naturale protetta lungo il letto dell’Arno. E’ un breve tratto di circa 4,5 km compreso tra la diga di Levane (Ar) ed il ponte del Romito. Si trova su un territorio diviso fra 4 comuni: Terranuova Bracciolini, Montevarchi, Pergine Valdarno e Laterina. Qui sotto la mappa.
All’interno vi sono vari sentieri ben segnalati da percorrere a piedi partendo dal Centro Visite di Monticello, ma l’escursione più suggestiva è sicuramente quella in barca.
L’oasi di Bandella in Barca
Faccio questa magnifica esperienza nel tardo pomeriggio insieme ad altre 9 persone. La guida che ci spiega dettagliatamente la particolarità di quest’area palustre formatasi dopo il 1958 in seguito allo sbarramento della diga di Levane ed al conseguente innalzamento delle acque dell’Arno che prima scorrevano ad una profondità di ben 25 metri sotto il livello attuale lungo canyon vertiginosi scavati nella roccia. L’area protetta è ricca di biodiversità da ammirare in tutte le stagioni e sfruttata anche come sosta di migrazione da alcune specie di uccelli.
Passiamo sotto il cavalcavia dell’autostrada che si trova poco prima del casello di Valdarno provenendo da Arezzo e si arriva fino alle vicinanze della diga di Levane per poi proseguire in un altro tratto dell’invaso che ci porta di fronte ad un isolotto chiamato Isola d’Arno.
Qui si possono riconoscere le varie tipologie di vegetazione presenti e con un po’ di fortuna anche gli uccelli come l’airone, il cormorano, il fenicottero, l’usignolo di fiume, il tordo bottaccio e tanti altri, ma il vero re di Bandella è il martin pescatore, che sfreccia velocissimo a fior d’acqua in cerca di insetti. Non è stato proprio possibile immortalarlo in foto ma vi posso mostrare la particolarità della sua tana scavata nella terra ai bordi del fiume.
Il percorso termina nella Valle dell’Inferno ad un ora in cui la luce del sole non arriva più diretta per cui lo scenario sembra quasi inquietante mentre il letto dell’Arno si fa più stretto delimitato da folte pareti frastagliate su ambo i lati.
Il nome di Valle dell’Inferno gli fu attribuito dai Foderai, abili uomini che sfidavano le pericolose rapide su questo tratto del fiume su zatteroni, trasportando tronchi di alberi provenienti dalle foreste del Casentino fino a Firenze e Pisa.
Concludo questa fantastica escursione dopo circa 50 minuti, mentre il sole tramonta regalando un’altra bella cartolina da questa meraviglia del Valdarno.
Per chi vuole tutte le informazioni su come visitare l’
Oasi di Bandella può rivolgersi alle guide di “
Alcedo Ambiente” o contattarle tramite mail a questo indirizzo: info@alcedoambiente.com
che bel racconto!!!! e le foto sono emozionanti!!
Grazie per essere venuto a trovarci e per questa preziosa citazione.
Un saluto
Alecdo
Grazie a voi, cari amici di Alcedo, che proponete questa fantastica escursione in cui è possibile ammirare l'Oasi di Bandella e la Valle dell'Inferno in tutto il loro splendore; anzi se avete altre proposte interessanti che riguardano il nostro bel Valdarno sarò ben felice di parteciparvi ancora!
We would like to go around the lake, Bandella e valle del inferno,with a guide who can tell us about the birds and nature in English. There are four of us. Would that be possible? We are currently staying in Montegonzi.
Dear Valerie,
The easiest way to visit Bandella with a guide is to contact Alcedo Ambiente, on their web site you can find all the contact, you can take guided tours on foot, not only by boat.