Forse il paragone potrà sembrare azzardato ma, a livello paesaggistico, secondo me si può fare: Piantravigne è la “Pienza” del Valdarno Superiore. Il panorama da qui ha un qualcosa di magico e spettacolare, paragonabile a quello del piccolo borgo in Val d’Orcia.
A Piantravigne addirittura si può ammirare due scenari completamente differenti fra di loro, dallo stesso punto di osservazione.
- Da una parte c’è l’esclusivo affaccio sulle Balze nel sentiero dell’acqua zolfina, le più scenografiche della zona.
- Dall’altra, uno stupendo scorcio sulla vallata, fatto di morbide colline, tipici casolari toscani e campi ben coltivati, reso ancora più evidente nella salita che porta al cimitero.
In primavera sembra di trovarsi in una di quelle immagini classiche da cartolina della Toscana, ma anche nelle altre stagioni è da vedere, come ad esempio in autunno.
Per rendersi conto meglio, se non ci siete mai stati, provate ad affacciarvi in modo virtuale con Google Maps da entrambi i lati del cavalcavia d’ingresso al paese che vedete qui sotto.
Perdersi poi nei suoi vicoli ti fa respirare quell’aria di genuinità che in molte zone della Toscana ormai si è persa. C’è una piccola piazza con la chiesa di San Lorenzo, il cui campanile è ben riconoscibile anche da lontano. All’interno si trova la più antica Madonna raffigurata nel Valdarno. Spesso però la chiesa è chiusa, salvo quando ci sono cerimonie religiose.
Piantravigne, a differenza di Pienza, è’ priva di servizi per la popolazione, c’è solo un piccolo bar aperto nei giorni di festa. Vivere qui non è facile ma questo suo isolamento è anche la ragione del suo fascino. Nei giorni lavorativi sembra quasi un paese fantasma.
Certo a livello di appeal mediatico c’è una bella differenza: Pienza è conosciuta praticamente in tutto il mondo mentre Piantravigne proprio no. A volte neanche dagli stessi residenti in Valdarno, che talvolta ignorano anche come arrivarci.
Si trova proprio nel cuore dell’area naturale delle Balze.
La strada però, specialmente per chi proviene dall’autostrada o da San Giovanni Valdarno, non è proprio invitante come in Val d’Orcia.
Si è obbligati a passare in una zona fortemente antropizzata, con ampie strade asfaltate, rotonde, casse di espansione ed una discarica, per cui non è certo un bello spettacolo da vedere. Dopo l’ultima rotonda una freccia indica la direzione giusta, come riportato sootto.
Da qui in poi la via si rimpicciolisce bruscamente, quasi a voler scoraggiare qualsiasi avventuriero. Nei pressi dell’ex tabaccaia, prima della salita, si inizia a vedrete il piccolo borgo sospeso sopra le Balze. Dopo qualche stretto tornante in mezzo ai calanchi si arriva finalmente al ponte di accesso al borgo.
Percheggiate la macchina, guardatevi intorno e magari provate a pensare al paragone paesaggistico con Pienza. Probabilmente sarà meno stridente di come immaginavate.