Fra le caratteristiche che contraddistinguono il
paesaggio del Valdarno nell’autunno c’è sicuramente
la nebbia, un pò fastidiosa, ma inevitabile conseguenza delle sue origini lacustri, riesce ad offrire immagini davvero uniche, specialmente da i suoi borghi di collina arroccati sopra le balze. In quelle mattine, uno
spettacolo da non perdere assolutamente è percorrere
la strada dei Setteponti e vedere la vallata completamente sommersa dalle nebbie, mentre qua e là sbucano piano piano i primi rilievi.
Con queste condizioni climatiche, sono tornato nel piccolo borgo
Piantravigne (AR), situato quasi in bilico in mezzo ad una gola naturale, dove poter cogliere le immagini più suggestive delle
Balze del Valdarno, in particolare, la grande cordigliera detta
“dell’acqua zolfina”.
Avevo parlato di questo grazioso borghetto medioevale già in un altro post, con foto tipicamente primaverili, ma avvolto nella nebbia è tutta un’altra cosa, sembra quasi la location di un film fantastico, di quelli in cui ci sono draghi e folletti.
I punti panoramici più belli da non perdere sono tre:
- Il primo: dal cavalcavia con la tipica staccionata in pietra, che si trova all’imbocco del paese, per chi ci arriva da San Giovanni Valdarno. Da qui si possono vedere splendidi scorci sulle Balze da i due lati della strada.
- Il secondo: dalla salita che porta al cimitero, da cui osservare le incantevoli ondulazioni della campagna mentre le nebbie si diradano e la disposizione del piccolo borgo di Piantravigne su cui svetta il campanile affusolato della Pieve di San Lorenzo.
- Il terzo. dalla parte opposta del paese, accanto agli antichi lavatoi, dopo l’altro cavalcavia. Da qui parte anche il sentiero CAI n°51 che conduce a piedi nell’anfiteatro naturale delle Balze dell’acqua zolfina.
Con queste meraviglie della natura, in uno scenario così surreale, si può capire come abbiano meravigliato anche
Leonardo da Vinci tanto da indurlo a rappresentare le Balze del Valdarno anche nel
paesaggio della Gioconda.