In questi giorni così particolari, pieni di telegiornali, di dirette tv e di numeri poco rassicuranti, è fondamentale rimanere calmi. Il miglior modo per farlo è liberare la mente e pensare a quando tutto sarà finito e finalmente potremo tornare alla normalità.
E’ scientificamente provato che una nuova abitudine ripetuta per più di 15 giorni viene assimilata dal cervello che la fa sua. Il nostro stato d’isolamento ormai ha superato quella soglia, per cui, quando l’emergenza finirà, lascerà delle tracce indelebili nella nostra vita quotidiana. Ciò non vuol dire che vorremo rimanere in quarantena a vita, ma sicuramente il nostro approccio col mondo esterno sarà diverso.
Anche il modo di viaggiare sarà diverso.
Questo perché dovremo vincere la paura di allontanarci da casa e non sarà facile. Inoltre gli spostamenti a lungo raggio, almeno all’inizio, saranno sicuramente sconsigliati, anche se fatti in ambito nazionale.
In compenso però questa emergenza ci farà riscoprire alcuni valori fino a ieri dimenticati.
Penso alla lentezza, pressoché sconosciuta fino a pochi giorni fa, in quanto bastava schiacciare un tasto per ottenere la risposta su ogni argomento. In queste lunghe giornate però stiamo imparando che non è così, i risultati migliori si ottengono con lentezza, con fiducia e costanza nel seguire le regole che ci vengono dettate. Dovremo prendere esempio dalla natura, dallo scorrere lento delle stagioni, dalla maturazione dei frutti più buoni che avviene con lentezza o il lento calare del sole al tramonto, che ci regala colori straordinari.
La lentezza ci porta a riscoprire anche il valore della solidarietà, una bella parola ma spesso rimasta come tale. Nei momenti di bisogno e di crisi però riacquista tutta la sua potenza. Si perché nessuno si salva da solo in questo mondo, lo stiamo toccando con mano ora. Siamo tutti nella stessa barca, sia quelli ricchi e famosi che le persone più umili ed indifese. Tutti ci dobbiamo aiutare a vicenda.
Eppoi c’è il rispetto. Il rispetto dell’altro e del diverso ma anche della natura, troppo spesso sfruttata e deturpata, che si sta ribellando alle torture subite dall’uomo.
Rispetto della natura vuol dire sostenibilità, un termine forse troppo abusato fino ad oggi di cui invece c’è tanto bisogno per ripartire.
Penso che tutti questi cambiamenti ci porteranno inevitabilmente a vedere la realtà con occhi diversi, con occhi nuovi, forse ancora più curiosi, che ci faranno apprezzare particolari e dettagli sconosciuti fino a prima del coronavirus. Potremmo poi sorprenderci nello scoprire che il nostro mondo. quello di tutti i giorni, ha delle potenzialità di cui non ci siamo mai accorti prima.
Ecco allora il viaggio che vorrei fare quando tutto sarà finito, inizierà proprio dalla mente che potrà farci scoprire il bello anche nei luoghi più scontati e vicini a casa nostra, che poi è lo spirito con cui ho sempre scritto questo blog.
Iniziare a guardare il mondo con occhi diversi sarà un bel punto di partenza per ricominciare, come ci dice Simone Cristicchi in questa bella poesia; “il primo giorno del nuovo mondo“, che sia un buon augurio per tutti.