Perché ci sono le Balze nel Valdarno Superiore?
Per risalire alle origini delle Balze del Valdarno dobbiamo partire dalle origini di questa terra. Si parte dal
Pliocene (3 milioni e mezzo di anni fa!),
quando il Valdarno era un lago le cui sponde erano l’attuale montagna del Pratomagno ed i monti del Chianti.
In epoca molto più recente, nel
Pleistocene Superiore (circa 100.000 anni fa) si verificò l’
incisione della crosta che delimitava il lago nella zona di
Incisa Valdarno . Il nome infatti deriva da questo evento. Da lì le acque defluirono dalla vallata in direzione di Firenze per mezzo dell’Arno, abbassando notevolmente il suo livello. Nella zona di
Bruscheto infatti ancora oggi si può vedere il letto del fiume delimitato da alte sponde.
La conseguenza di tutto ciò fu che sia l’Arno che i suoi affluenti cominciarono ad erodere i sedimenti precedentemente depositati nel fondo del lago. Si formarono così nella zona più centrale del lago dolci ondulature del territorio con valli e rilievi. Nelle zone invece ai bordi, specialmente a ridosso della montagna del Pratomagno, il ritiro delle acque formò strani pinnacoli di detriti, modellati nel tempo anche dagli eventi atmosferici. Ecco il risultato delle Balze del Valdarno.
Che cosa sono
Le Balze del Valdarno sono il prodotto di un mutamento radicale del territorio protratto nel tempo che non si arresterà mai e che quindi porterà inesorabilmente alla loro completa distruzione (speriamo comunque fra molte centinaia di anni!) per cui evocano ancora maggior curiosità nel visitatore.
Altra cosa molto strana è che gli abitanti del Valdarno Superiore, abituati ad averle lì sempre davanti, non gli hanno mai dato troppa importanza anzi, i contadini le vedevano come un problema perché quelle terre brulle ed irte non si potevano coltivare.
Da quanto tempo hanno così tanta importanza?
Come ho già scritto in un altro post già nel ‘500 Leonardo da Vinci le osservò e studiò da vicino restandone notevolmente impressionato tanto da dipingerle in alcune sue opere tra cui sembra anche nella “Gioconda“. In quel periodo il paesaggio del Valdarno era ancor più di oggi contraddistinto dalle Balze, però sono diventate Aree Protette della Toscana solo dal 17 giugno 1988.
Oggi si possono ammirare nei comuni di Castelfranco Piandiscò, Terranuova Bracciolini, e Reggello ma ce ne sono formazioni più piccole anche a Laterina, Montevarchi e Figline Valdarno.
Qui sotto trovate la mappa dell’area protetta delle Balze.