Cosa c’è da vedere a Castelfranco di Sopra
Il simbolo più rappresentativo del paese è senz’altro la Torre d’Arnolfo, dove nella facciata esterna sono ancora visibili lo stemma del giglio fiorentino e la data 1300, anno di inizio lavori del castello.
Purtroppo è l’unica torre superstite. Nel medioevo il castello aveva otto torri di cui quattro agli angoli e quattro nel mezzo delle mura esterne che consentivano l’ingresso attraverso ponti levatoi, ecco quali erano:
- Porta Campana o Porta Fiorentina (dove c’è la Torre d’Arnolfo);
- Porta al Pino o porta aretina, in direzione d’Arezzo, parzialmente distrutta;
- Porta Montanina, in direzione del Pratomango;
- Porta Buia, rivolta a nord-est.
Le ultime due sono state completamente distrutte a metà del 1800 mentre Porta al Pino a è giunta ai giorni nostri dopo essere stata parzialmente ricostruita. Poco fuori il suo ingresso c’è l’inizio del sentiero dell’acqua zolfina che conduce nello spettacolare paesaggio delle balze del Valdarno.
- La piazza Vittorio Emanuele, in cui si trova il vecchio palazzo comunale, riconoscibile dai vari stemmi sulla facciata;
- La chiesa di San Tommaso, le cui origini risalgono al secolo XI;
- Casa Campa, antico edificio del 1300 che aveva la funzione di stazione di sosta per i cavalli, come testimoniano due bassorilievi in pietra all’esterno;
- Il Teatro Comunale Wanda Capodaglio, centro culturale del paese dedicato all’illustre maestra di Arti Drammatiche che ha vissuto qui.
Grazie per la bella presentazione di Castelfranco
Grazie a tutti voi che lo avete apprezzato, spesso le cose più belle si hanno sotto gli occhi e non ce ne accorgiamo… e nel Valdarno ce ne sono molte da riscoprire!
Salve Sandro
A Castelfranco di Sopra (credo di averci fatto il solco) si sono numerose opere d’arte. Sopratutto di Michelangelo Vestrucci (ho fatto una monografia su di lui), un artista di Montevarchi che diventa podestà a Castelfranco di Sopra, di Matteo Rosselli (un suo capolavoro in San Filippo Neri), di Matteo Confortini (nella Propositura). Per non parlare di Badia a Soffena (il ciclo di affreschi più importante e più prestigioso di tutto il Valdarno Superiore, da definirlo la “Cappella Sistina” del Valdarno Superiore). Contattami se vuoi allargare le tue conoscenze.
Grazie Roberto per le tue precisazioni,
mi farebbe piacere approfondire l’argomento con le tue conoscenze, mi farò sentire molto volentieri.
Da Castelfranchese non posso che ringraziarti del commento che mi inorgoglisce. purtroppo il resto o la maggior parte dei castelfranchesi non ne sono consapevoli e lasciano che la (meraviglioso) “Cappella Sistina del Valdarno rimanga chiusa ad oltranza.
Ma le amministrazioni non ti hanno mai contattato per capire come valorizzare tutto ciò?
ma hai fatto una pubblicazione su Castelfranco?
Grazie del tuo commento Daniele. mi fa molto piacere.
No, non ho fatto nessuna pubblicazione su Castelfranco e le amministrazioni penso che abbiano altre vedute-
Da parte mia comunque cerco di raccontare la vallata al di là dei confini comunali o provinciali.
[…] 1° gennaio 2014 Pian di Sco si è unito con il comune di Castelfranco di Sopra, quest’ultimo certificato come uno dei Borghi più belli d’Italia. Castelfranco di […]
E’ vero ma nell’artico si parla del borgo di Castelfranco di Sopra non del comune unico Castelfranco Piandiscò, anche perché al visitatore penso che interessino veramente poco queste differenze amministrative,
[…] Si arriva alla vecchia strada che una volta collegava Pian di Scò a Castelfranco di Sopra. Oggi è percorribile solo a piedi e conserva ancora un antico selciato in pietra. Il cammino continua fino a Castelfranco di Sopra. […]
[…] chiesa e cristiani nel mondo”. Una sintesi che valeva il pomeriggio. Un pomeriggio passato a Castelfranco di Sopra, comunità aretina (ma ecclesialmente fiesolana) che nel 1937 dette i natali al vescovo Gastone […]