L’affascinante storia della Croce del Pratomagno, dall’idea di un frate francescano fino ai giorni nostri.
La Croce del Pratomagno è il luogo più caratteristico dell’omonima montagna che divide il Valdarno dal Casentino. E’ un punto di riferimento ben visibile ed amato da entrambi le vallate. Situata in una posizione panoramica impareggiabile, a 1592 metri di altitudine, dove la visuale a 360° si estende per chilometri e chilometri. Poche montagne in Italia offrono affacci così spettacolari, nonostante la sua modesta altezza.
Per apprezzare tutto il suo fascino e la bellezza bisogna conoscere anche la sua storia, che comunque è relativamente recente.
L’idea della Croce
Erano i primi giorni del Febbraio 1926 quando il padre francescano Luigi da Pietrasanta si trovava a predicare a Raggiolo, il borgo più vicino al crinale nel versante del Casentino. Quell’anno ricorreva il settimo centenario dalla morte di San Francesco (3 Ottobre 1226) ed insieme a Don Francesco Bordoni maturarono l’idea di festeggiare in modo solenne questa ricorrenza.
Esposero il progetto al vescovo che lo accolse con favore. Furono creati due comitati, uno in Casentino e l’altro in Valdarno, che decisero di posizionare sulla vetta del Pratomagno una Croce Monumentale, proprio di fronte al monte de La Verna, dove San Francesco aveva ricevuto le stimmate.
Il 14 Agosto 1927 fu posta la prima pietra con una cerimonia solenne che vide la partecipazione di tutte le parrocchie delle due vallate, le cronache del tempo ci dicono che i partecipanti all’evento furono più di 8.000, un grande successo fin da subito.
L’inaugurazione della Croce del Pratomagno avvenne il 2 Settembre 1928. Per l’occasione padre Luigi da Pietrasanta celebrò la prima Messa davanti alla piccola cappella alla base della croce, ancora non completata, e stabilì che ogni anno fosse ripetuta la festa solenne del Pratomagno nella quarta domenica di Luglio, come ancora oggi accade.
Il 21 Luglio 1929 fu inaugurata la Cappella di San Francesco, dove venne collocata un immagine del Santo in terracotta smaltata. Anche allora l’evento portò sul crinale del Pratomagno una folla enorme di fedeli.
I vari restauri
La Croce del Pratomagno però, visto la sua particolare esposizione agli eventi atmosferici, ha subito vari danneggiamenti e restauri nel tempo.
Il danno più grosso avvenne tra il 5 ed il 6 Novembre 1966, la notte successiva all’alluvione di Firenze, quando i forti venti di tempesta la divisero in due pezzi.
Il restauro fu lungo e difficoltoso, terminò solo tre anni dopo, il 15 Agosto 1969. Al termine dei lavori la Croce del Pratomagno risultò più bassa della precedente e con un basamento più resistente.
Nel 1989 ci fu una nuova ristrutturazione da parte della Comunità montana del Pratomagno durante la quale fu recintata. Una ditta di Milano fornì gratuitamente 210 kg di vernice rossa per la verniciatura delle parti in ferro.
Nel 2013 è stata nuovamente ristrutturata grazie ad un protocollo d’intesa tra enti pubblici e privati, Nel’occasione furono sostituiti tutti i bulloni e riverniciata completamente. La nuova cerimonia di inaugurazione avvenne sabato 27 Luglio 2013.
La Croce del Pratomagno oggi
Da allora la Croce del Pratomagno ha acquisito sempre più notorietà, grazie anche all’avvento dei vari social network ed alla conseguente crescita esponenziale della pagina Facebook Pratomagno e della relativa pagina Instagram Pratomagno 1592, gestite da appassionati di questa montagna, sempre molto attivi per valorizzarla.
Dati tecnici
La Croce del Pratomagno è a base quadrata e misura 4 metri per lato. La sua altezza oggi è di 19,30 metri, mentre prima degli eventi atmosferici del 5 Novembre 1966 misurava 21,50 metri.
Per approfondimenti e curiosità visitate il sito Pratomagno.it.
Cippo di Hinkler
La cima del Pratomagno è legata anche al ricordo dell’aviatore australiano Herbert Hinkler che nel 1933, in seguito ad una tempesta, precipitò sul dorsale della montagna e fallì la sua impresa, mai tentata fino ad allora. Era partito da Londra e voleva arrivare in Australia.
A breve distanza dalla Croce si trova il Cippo di Hinkler che ne ricorda il tragico evento.
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