La descrizione del viaggio del Granduca Pietro Leopoldo nel Valdarno, fatto nel 1777, che portò varie migliorie ancora oggi visibili.
Leopoldo II d’Asburgo è stato Granduca di Toscana dal 1765 al 1790, fece molte riforme che ancora oggi hanno lasciato il segno. Prima di passare all’azione però volle conoscere bene il suo impero che visitò in lungo e largo prendendo appunti per le future innovazioni. Grazie alle sue idee ad esempio sviluppò la rete viaria e rese carrozzabili le principali vie di comunicazione del Granducato.
In due viaggi attraversò anche il Valdarno Superiore, ritenuto a quell’epoca “il granaio di Firenze“:
- il primo nell’autunno del 1769 da Firenze alla Valdichiana;
- il secondo nell’estate del 1777 da Firenze a Siena.
Quest’ultimo fu molto importante per le riforme che introdusse in seguito sul territorio.
Il viaggio del Granduca Pietro Leopoldo nel Valdarno
Si svolse nei mesi di Luglio ed Agosto 1777. Visitò principalmente le zone collinari del Valdarno lungo la strada dei Setteponti, ma anche i più importanti centri abitati del fondovalle.
Il 30 Luglio 1777 partì da Firenze ed imboccò la Via Aretina in direzione di Bagno a Ripoli, San Donato in collina e Le Corti. A Rignano sull’Arno attraversò l’allora ponte di pietra per dirigersi alle pendici del Pratomagno. Salì in collina fino al Castello di Sammezzano, poi prese la direzione di Cancelli e quindi visitò la pieve di Sant’Agata. Proseguì per Pietrapiana quindi Reggello e si soffermò alla Pieve di Cascia. Attraversò i torrenti Scò e Faella per arrivare a Castelfranco di Sopra. Passò da Certignano e Loro Ciuffenna per poi tornare a valle in direzione di Terranuova Bracciolini.
Fece anche una ricognizione nei centri abitati del fondovalle e si fermò a Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Figline Valdarno ed Incisa Valdarno.
Dopo questa parentesi prese la direzione della Valdambra per arrivare a Bucine, Ambra, Castelnuovo Berardenga e quindi Siena.
Ecco sotto una bozza a grandi linee del suo percorso, che potete ingrandire per visualizzare meglio.
Il resoconto
Il Granduca Pietro Leopoldo fece un minuzioso resoconto del suo viaggio dal quale emersero due fatti rilevanti:
- “il Valdarno è una delle più fertili province della Toscana” (come scrisse nei suoi appunti);
- si rese conto della miseria, dello stato di arretratezza e di analfabetismo in cui vivevano i contadini. Mancava loro anche un ospedale, fatta eccezione per quello fatto costruire a Figline dalla famiglia Serristori.
Dopo quel viaggio e grazie alla collaborazione di illustri architetti ed ingegneri del periodo come il Morozzi, iniziò nel Valdarno la costruzione delle case Leopoldine, con dei precisi canoni, che migliorarono enormemente le condizioni di vita dei contadini a mezzadria. Ancora oggi quei casali impreziosiscono il panorama della tipica campagna Toscana.
Quel viaggio del Granduca Pietro Leopoldo ancora oggi è fonte d’ispirazione per organizzare gite ed escursioni da queste parti perché tocca i principali luoghi da vedere nel Valdarno Superiore.
Delle tante riforme introdotte dal Granduca Pietro Leopoldo durante il suo regno si deve ricordare anche l’abolizione della pena di morte in Toscana, avvenuta il 30 Novembre 1786, in ricordo di tale avvenimento si festeggia ogni anno la Festa della Toscana.