La tesi dell’Associazione Culturale “La Rocca” di Laterina (Ar) sul Paesaggio della Gioconda, già raccontata in un altro articolo ed ampiamente discussa nel libro di Anselmo Rondoni uscito nel 2012, ha ormai definitivamente varcato i confini nazionali.
Dopo essere stata accolta dal Museo del Louvre di Parigi è stata inviata anche al Castello d’Amboise sempre in Francia, ultima dimora di Leonardo da Vinci, dove si ritirò negli ultimi anni della sua vita portandosi dietro alcuni dei suoi dipinti a cui era affezionato maggiormente, tra cui anche “La Gioconda”.
Qui ora ha sede la più importante fondazione Leonardesca mondiale che ha riscontrato vivo interesse per la tesi di Laterina, a tal punto da invitare una loro delegazione direttamente al Castello d’Amboise nel prossimo mese di Ottobre.
Inutile sottolineare che la notizia è stata accolta con molta soddisfazione dall’Associazione “La Rocca” che da anni si batte con documentazioni concrete e dettagliate per far valere la sua tesi, a dispetto delle tante supposizioni poco fondate che fino ad oggi sono state fatte su questo delicato tema.
Da segnalare inoltre che ai margini delle varie ricerche fatte a Laterina sono emersi aneddoti curiosi su questo castello che tra le altre cose ha avuto come podestà anche il nonno di Michelangelo Buonarroti, un motivo in più per affascinare le nicchie di turisti che si fermano da queste parti a scoprire quel paesaggio collinare arricchito dalle Balze, che incantò Leonardo da Vinci e lo raffigurò in molti suoi dipinti.
Complimenti per questo interessantissimo blog!
Grazie mille Giuliano per il tuo gradimento!
Così come Oscar Wilde e Borges recensirono libri mai letti o mai scritti, così Leonardo avrebbe potuto ritrarre donne mai viste o mai vissute. Lo stesso per il paesaggio. Realizzando così un volto archetipo, costantemente richiamato e imitato, al limite parodiato. Il segreto della Gioconda dipende da essere lo specchio magico che rimanda alla Sindone di Torino? Se la Gioconda è anche il ritratto al femminile di Leonardo, il volto della Sindone è simile al suo autoritratto. Anche Leonardo e Michelangelo, diversi nel carattere, erano però più simili nella loro arte di quanto si suppone normalmente. Entrambi si servivano di processi ricorsivi, giochi di specchi, e anche il loro volto nella maturità fu simile come testimonia, l’autoritratto di Leonardo e il ritratto di Michelangelo di Daniele da Volterra. Cfr. ebook, (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo.
Vedi anche: Pezzutto, Donato, 2011, “Leonardo’s Val di Chiana Map in the Mona Lisa”, Cartographica 46:3, 149-59. http://www.opusej.org/library/leonardos-val-di-chiana-map-in-the-mona-lisa-cover/
Donato